Banksy a Venezia

Non ci ha messo molto a fare il giro del mondo l’ultima trovata del misterioso artista Britannico, ma solo dopo che lui stesso ha deciso di renderlo pubblico.

I fatti

Il 9 maggio scorso, a due giorni dall’apertura al pubblico della 58/a Biennale d’Arte, il noto street artist inglese annota sui vari social: “Per qualche motivo non sono mai stato invitato alla Biennale”.
Così, in un video (vedi sotto), ha registrato sia la perfomance dell’esposizione dei quadri, sia l’allontanamento in sincronia temporale con l’immagine, sullo sfondo, di una nave da crociera in bacino San Marco.

Ed è proprio un ‘gigante del mare’, dipinto in un quadro ‘scomposto’ (una serie di tele a olio che ritraggono appunto una nave nel bacino di San Marco), il soggetto del suo ‘Venice in oil’ esposto da una persona che mai si vede in faccia, pur con la telecamera puntata anche all’arrivo della polizia Municipale.

Banksy espone quindi, com’è nel suo stile, un’opera nel luogo più simbolico di Venezia per denunciare a suo modo il problema delle grandi navi e portare l’attenzione del mondo intero su questo problema.

I precedenti

Numerosi sono i precedenti artistici decisamente curiosi di cui l’inglese è artefice, uno fra tutti il quadro che si è autodistrutto subito dopo essere stato venduto:

Venerdì 5 ottobre 2018, durante un’asta di Sotheby’s a Londra, un suo quadro si è autodistrutto subito dopo essere stato venduto per oltre un milione di sterline. Una volta battuto all’asta, un meccanismo all’interno della cornice ha tagliato metà del quadro in decine di strisce, tra lo stupore di tutte le persone presenti.

Il quadro rappresentava una bambina con un palloncino rosso, originariamente dipinta da Banksy in un murale a Londra nel 2002 e da allora diventata una delle sue opere più famose. Subito dopo l’asta Banksy ha rivendicato la performance su Instagram, ma senza spiegare come fosse effettivamente avvenuta la distruzione del quadro.

Poche ore dopo lo stesso Banksy ha pubblicato un video in cui ha spiegato che alcuni anni fa aveva inserito nel quadro, ben nascosto nella cornice, un “tritacarte”, che avrebbe azionato nel caso in cui il quadro fosse stato messo all’asta. Il quadro era stimato tra le 200 e le 300 mila sterline (230-340mila euro), ma è stato infine aggiudicato dopo un’offerta telefonica di 860mila sterline, che con tutti i bonus alla fine ammontava a 1.042.000 sterline (1,18 milioni di euro). Le prime valutazioni dicono che adesso il quadro è aumentato nettamente di valore.

Nella descrizione del video Banksy si limita a citare una frase di Picasso: «Ogni desiderio di distruzione è anche un desiderio di creazione»

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