2009 – 2019: L’Aquila dieci anni dopo

Dieci anni dal sisma

Nella recente gita nel centro Italia , ho visitato varie cittadine e questa volta ho deciso di fermarmi anche in luogo noto per un evento molto triste: L’Aquila.

Il terremoto del 6 aprile 2009 ha lasciato un segno piuttosto profondo nella memoria di tutti perché aldilà della distruzione di molti edifici, i numeri contarono ben 80.000 sfollati, oltre 1600 feriti e 309 morti tra cui i ragazzi della casa dello studente a causa di un’approssimativa ristrutturazione eseguita pochi anni prima.

In 10 anni la città si è un po’ rialzata (e non certo grazie alle promesse di certi politici, di cui preferisco non parlare), ma il lavoro da fare è ancora tantissimo e non essendo più argomento di interesse per la cronaca nazionale, gli Aquilani devono tirarsi su le maniche da soli. 

Passeggiando oggi nel centro storico de L’ Aquila appaiono chiare alcune cose:

1 – la parte della città maggiormente colpita è stata ovviamente quella più vecchia e centrale
2 – i cantieri sono ovunque, ma a spanne il recupero effettuato in dieci anni è di appena il 20/30%
3 – si respira chiaramente l’impegno e la voglia di non abbandonare qualcosa che potrebbe sembrare deserto
4 – i segni della potenza del terremoto sono ancora talmente evidenti da far solo immaginare cosa hanno vissuto da quelle parti.

Avvicinandomi ai muri per fotografarli, ho sentito ancora la paura e il gelo che quelle pietre hanno condiviso con le persone.
Il vuoto delle case piene solo ed ancora di macerie, è qualcosa che non ti lascia in pace e sembrano continuare a gridare “aiuto” in continuazione.

Molti edifici sono imbragati per evitare il crollo e chissà per quanto tempo ancora resteranno così.
Alcune strade sono un via vai continuo di uomini e mezzi edili, rumori di attrezzi in opera rimbalzano da un isolato all’altro e i teli di protezione lasciano intravvedere la forza della rinascita, ma altre strade sono ancora chiuse. 

Le mie foto realizzate con lo smartphone vogliono essere testimonianza di come appare il centro storico de L’Aquila per un turista che decide di guardare come stanno le cose oltre agli edifici già sistemati (che ricordo nuovamente essere solo una piccola parte).

Credo che ognuno debba guardare queste immagini con il rispetto che meritano e pensare che anche un piccolo passaggio in zona farebbe del bene a quella città e aiuterebbe a capire bene tante cose.

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